Dopo un decennio di stallo sulla questione nucleare, per trovare una soluzione è necessario avere ben chiare le cause di fondo dell’attuale crisi e l’eredità della storia. Prima della rivoluzione islamica del 1979, i paesi occidentali – e in particolare gli Stati Uniti – mantenevano ottimi rapporti con l’Iran e facevano a gara per aggiudicarsi i redditizi progetti di nuclearizzazione del paese, gettando così le basi per lo sviluppo della sua potenza atomica. In quel periodo, l’Occidente sosteneva che la tecnologia nucleare era di fondamentale importanza per Teheran. Nel 1976, il presidente Gerald Ford firmò una direttiva che consentiva all’Iran di acquisire la tecnologia necessaria a sviluppare un ciclo nucleare completo. Nel documento si legge: “L’introduzione dell’energia nucleare provvederà al crescente fabbisogno energetico dell’economia iraniana e renderà le riserve petrolifere del paese disponibili per l’esportazione o la trasformazione in prodotti petrolchimici”.
“La questione nucleare vista da Teheran: ipotesi di negoziato,” Hossein Mousavian, Aspenia, issue no. 60, pgs. 62-70. Published by the Aspen Institute, March 2013, (Italian).